Nel mio ultimo articolo dedicato al design delle app abbiamo visto come creare uno User Profile, cioè il documento che descrive i tipi di utenti, quali ostacoli devono affrontare e quali vantaggi possono ottenere dall’uso dell’app.
Prima di poter procedere alla realizzazione del mockup è però necessario un secondo passaggio: quello di descrivere i processi che l’app permette di ottimizzare, e per farlo il metodo migliore è quello di esemplificarli in un documento chiamato User Story.
Una user story è una breve storiella, al massimo di una pagina, che descrive una possibile situazione di utilizzo dell’app in modo che risulti facile immedesimarsi nell’utente e vivere con lui i vantaggi ottenuti.
Una user story è costituita dalle seguenti parti:
- Il contesto, che indica le condizioni al contorno dell’azione che sta per avvenire.
- Il problema da risolvere.
- La soluzione offerta dall’app.
- I processi che l’app permette di svolgere.
- Un epilogo che sintetizza il valore dell’app rispetto alla situazione precedente.
Quante user stories occorre scrivere? Almeno una per ogni processo primario di ogni tipo di utente dell’app. Nell’app di esempio ToBuy i processi primari sono la redazione della lista della spesa e la spunta nel supermercato, quindi è opportuno scrivere almeno due user story. Una descrizione completa comprende anche gli esempi dei processi secondari, ma questo può essere fatto anche in una fase successiva.
Vediamo ora il primo dei due casi come esempio di user story e useremo come utente fittizio “Giovanni” il cui profilo è esemplificato qui.
E’ sabato mattina e Giovanni si sta preparando per andare al supermercato. Non c’è nessuno in casa quindi deve decidere in autonomia cosa acquistare.
Per fortuna ora utilizza ToBuy, quindi i suoi familiari non devono più segnare gli articoli da comprare in quel fogliettino vicino al forno a microonde quando qualcosa si esaurisce. Tramite la condivisione delle liste, Giovanni si ritrova gli articoli mancanti già presenti nella lista di questa settimana.
La sera precedente sua moglie ha preparato il menù della settimana, e tramite la funzione dispensa virtuale ha già aggiunto alla lista di Giovanni tutti gli articoli necessari senza doverli digitare ma semplicemente spuntando quelli che solitamente compra per preparare i pasti nel menù.
La lista di Giovanni è quasi pronta: anche lui apre la funzione dispensa virtuale, ordinata per tipologia e guardando nel ripostiglio, nei bagni ed in cucina aggiunge gli articoli in esaurimento senza dimenticarsi nulla. Per essere certo di non sbagliare il tipo di detersivo che sua moglie utilizza, scatta una foto alla confezione e l’allega alla lista.
Giovanni è ora pronto per uscire, con la lista già riordinata secondo l’ordine di presentazione della merce nel supermercato e risparmia il fastidio di doverla ricopiare.
Mentre Giovanni è in viaggio verso il supermercato, sua moglie si ricorda che ha invitato a cena le amiche, e ora può aggiungere direttamente alla lista aperitivi e bevande extra. Ora Giovanni non riceve più quei messaggini aggiuntivi che gli complicavano la vita nel supermercato e a volta non vedeva nemmeno!
Giovanni entra nel supermercato con la consapevolezza che ha fatto quello che doveva per procurare quello che serve alla sua famiglia. E se qualcosa fosse stato dimenticato, di certo sua moglie poteva ricordarglielo!
Vedete il vantaggio di questo metodo? Con storie di questo tipo è facile capire se il mockup che stiamo immaginando risponde a esigenze concrete; quindi ci mette nelle condizioni migliori per progettare un’app che farà felici i nostri utenti.
La prossima settimana continuerò con il terzo documento di design: il Business Model che descrive come l’app viene monetizzata. Nel frattempo, se volete, potete provare a completare le user story di ToBuy come esercizio, sono curioso di parlarne con voi.