Mi chiamo Savino Carlone, per tutti sono solo “Savi” dalla nascita e sono una persona atipica per il mondo dell’informatica: preferisco la parte relazionale – ma non solo nei database – a quella propriamente nerd.
Vivo di programmazione, dal 1999, e ho visto nella mia esperienza un sacco di linguaggi, framework, esperimenti e (pochi) capolavori.
Da sempre, mi piace costruire i mattoni con cui poi tiro su i miei programmi.
Sono di fatto quello che chiamano un architetto del software, ma con grande istinto di manovalanza. Il tempo e l’evoluzione mi hanno insegnato ad usare ed apprezzare le cose fatte dagli altri: nessuno al mondo, oggi, si sognerebbe di scrivere completamente da zero un’intera applicazione! A prescindere dall’intelligenza artificiale, a prescindere dai vari copia-incolla, la realtà è che tutti utilizzano librerie esterne – pensiamo anche solo a quelle dei vendor per l’accesso a una base dati! – sia su frontend che su backend. C’è la gara, a milioni di download a settimana, sulle librerie più scaricate.
Per questo, sono un amante dei RAD e credo fortemente che il programmatore puritano che li tiene distanti per partito preso dovrebbe fare poi i conti anche con la valanga di librerie che in realtà già usa di suo. Cosa è un RAD, se non uno strumento che fornisce un’intera biblioteca, ordinata, manutenuta costantemente?
Instant Developer Foundation catturò la mia attenzione una dozzina di anni fa, allorché venne usato per costruire un’applicazione mobile da un mio amico. Me ne parlò con entusiasmo ed ebbi la fortuna, un paio di anni dopo, di finire ad utilizzarlo anche io, un po’ per gioco, un po’ per esperimento, in un’altra azienda.
Fu amore a prima vista. In cinque giorni realizzai qualcosa che contemplava report dinamici, unendo due passioni insieme: una lavagnetta da allenatore di calcio, con giocatori che si muovevano e possibilità di costruire schemi. In cinque giorni.
Cinque anni invece sono passati da quando non utilizzo più Instant Developer, avendo cambiato azienda. Sono sempre rimasto, tuttavia, con un occhio e un orecchio verso le newsletter di Diana, che mi ingolosivano volta per volta.
Il mio nome nell’informatica italiana è man mano cresciuto e si è fatto conoscere perché, nel frattempo, ho sposato le community di sviluppatori. Ho già tenuto incontri online nella mia rubrica TOret.boNET con tanti professionisti, anche ospitando altri RAD.
Il 10 gennaio 2025, a Torino presso Toolbox Coworking, si terrà l’evento gratuito, da me organizzato, “Bonanni a tutti”, un titolo che gioca con il cognome di uno degli speaker, Massimo Bonanni (Microsoft Technical Trainer).
Sarà una carrellata di speaker e di talk di livello stratosferico e occuperà sette ore di maratona pomeridiana. Talk veloci: in meno di mezz’ora ogni speaker dovrà essere in grado di lasciare il segno. E non ho dubbi che ci riusciranno tutti. Sarà un eccezionale minestrone tra tecnologie di frontend, backend, e anche soft skill, storie per decision maker e simili, fino a temi come il gender gap.
In questo, mi è sembrato opportuno cogliere la palla al balzo ed annoverare, in questa grande occasione, un grande prodotto italiano come Instant Developer. Per questo ho invitato non per uno, ma per due slot, i ragazzi di Pro Gamma: uno slot presieduto da Giuseppe Lanzi per Instant Developer Foundation e uno con speaker Andrea Maioli per Instant Developer Cloud, che mi intriga proprio perché non l’ho mai utilizzato.
Al momento gli iscritti sono già più di 100 e tantissimi di loro saranno programmatori, prevedibilmente. Tantissimi rimarranno affascinati da Instant Developer, sicuramente.
Per sapere tutto sugli speaker e i talk e assicurarti subito il tuo biglietto gratuito (indispensabile per partecipare) iscriviti qui all’evento.
Prendi al volo questa occasione unica per imparare, confrontarsi, scoprire.
Aspetto anche te!