Il concetto di “internet delle cose”- o Internet of Things per usare il termine originale – sta conoscendo una grandissima attenzione. Nato sul finire degli anni 90 del secolo scorso, l’IoT è ad oggi uno dei mercati più in crescita sia dal punto di vista commerciale che di sviluppo. L’idea alla base è semplice: trasformare gli oggetti più comuni in dispositivi interconnessi e “smart”, capaci di immagazzinare dati e adattarsi alla vita del consumatore. Confezioni di medicinali che avvisano di prendere la pillola quotidiana, contatori del gas intelligenti: le applicazioni sono praticamente infinite. Con l’arrivo del 5G e delle nuove possibilità in fatto di velocità e modalità di connessione, quindi, il 2020 si prospetta un anno particolarmente movimentato per l’Internet of Things. Scopriamo insieme quelli che saranno, stando agli studi di settore, i 5 trend più importanti.
Gli assistenti vocali
Gli assistenti vocali sono, oramai, una realtà più che consolidata: infatti l’utente medio ha iniziato a considerarli come dei veri e propri maggiordomi personali, tanto che per il 2023 si prevede che all’incirca 275 milioni di assistenti saranno presenti nelle case dei consumatori. La sfida, al momento, continua ad essere combattuta tra Amazon – con i suoi sistemi Echo integrati con Alexa – e Google Home. Per il 2020, però, sembra che il colosso di Bezos abbia già pensato ad alcuni miglioramenti per i suoi dispositivi. Grazie infatti ad AWS IoT Greengrass, nonché all’abbassamento dei requisiti hardware per i device compatibili con Alexa, l’assistente di Amazon diventerà uno strumento trasversale anche dal punto di vista dello sviluppo.
L’assistente vocale costituisce, in termini di investimenti, il trend più remunerativo nel breve termine. Come analizzato dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, l’Italia nel 2018 ha visto una vera e propria esplosione del mercato dei voice assistant, registrando un aumento di vendite del 52%, per un valore complessivo di 380 milioni di euro. Sono numeri che, indirettamente, generano conseguenze importanti per le imprese che vogliono affacciarsi nel settore. Infatti, se il mercato degli assistenti sembra già essere saturo di brand in competizione tra loro, quello collegato ai servizi compatibili lo è molto meno. Elettrodomestici, lampadine, termostati, prese elettriche: sono solo alcuni delle decine di beni di consumo compatibili, per i quali l’utenza si aspetta di trovare servizi, app e feature dedicati. Tutto ciò implica la necessità di continui aggiornamenti, investimenti e pubblicizzazioni, al fine di commercializzare in maniera nuova il proprio prodotto.
Il 5G
Il 5G, per il quale si prospetta una diffusione a livello nazionale entro il 2022, sarà il prossimo standard di connessione di rete mobile. La sua incredibile velocità, unita alla bassa latenza, lo rende un elemento imprescindibile nell’evoluzione non solo delle comunicazioni ma anche dell’Internet of Things. Tra i diversi vantaggi offerti da questa nuova tecnologia troviamo sicuramente la possibilità di connettere un numero più elevato di dispositivi, anche senza la presenza di una rete WI-FI. Tutto questo si tradurrà in una crescita esponenziale di alcuni settori chiave dell’IoT, quali la domotica o le smart cities.
Ma cosa implica, pragmaticamente, il 5G per le aziende e gli imprenditori? Fondamentalmente due cose. La prima è, chiaramente, la necessità di farsi trovare preparati all’aggiornamento tecnico necessario per implementare rapidamente i propri prodotti e predisporli all’uso del nuovo standard di connessione. La seconda, molto più complicata, è vincere le reticenze del pubblico e rassicurarlo in merito alle notizie contrastanti circa la paventata insalubrità della rete. Solo nel 2019 la questione è stata oggetto di un’audizione alla Camera dei Deputati, nonché di un acceso botta e risposta tra il Codacons e l’Istituto Superiore di Sanità. Diventa perciò fondamentale entrare nel mondo del 5G ben informati, così da poter offrire un quadro più razionale possibile. Ad oggi, comunque, la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti, la statunitense Federal Communications Commission e l’Istituto Superiore di Sanità sostengono fermamente la mancanza di qualsiasi evidenza scientifica che colleghi il rischio tumorale al 5G.
Smart Cities
Come già accennato, uno degli aspetti più interessanti per l’evoluzione dell’Internet of Things sarà quello delle Smart Cities. L’implementazione di strumenti interconnessi e capaci di elaborare dati in tempo reale, infatti, non coinvolge solo la sfera personale e domestica, ma arriva a toccare anche i servizi pubblici e commerciali. Una città “smart” è una città che si affida a tali strumenti per gestire gli aspetti più disparati: traffico semaforico, suggerimenti di parcheggio, controllo dell’inquinamento, ecc. Un trend in costante crescita che può essere sostenuto solo attraverso un adeguato sviluppo industriale ed aziendale. Secondo la ricerca “EY Digital Manufacturing Maturity Index 2019” condotta proprio da EY, multinazionale specializzata nel knowledge management, in Italia non è stata ancora raggiunta la piena maturazione soprattutto nel settore manifatturiero. Dunque, per poter arrivare alla Smart City, è evidente che le imprese debbano concentrarsi sulla formazione e sullo sviluppo di quelle skill digitali fondamentali per poter entrare nel mercato preparate.
Un altro fattore da considerare è quello della pubblicizzazione e diffusione del concetto di Smart City anche in realtà più piccole. Ad oggi, infatti, questo genere di mercato è appannaggio delle grandi e medio/grandi città, come sottolineato dal Rapporto Smart City Index del 2018 condotto sempre da EY. Un dato che rappresenta, con la giusta preparazione e formazione, una finestra di possibilità eccezionali nell’ottica della digitalizzazione dei centri urbani medio/piccoli (che bilanciano il “contro” della difficoltà di inserimento e aggiornamento con il “pro” della notevole facilità di implementazione di strutture e servizi IoT).
Se la Città Smart è una conseguenza ampiamente prevista nell’ottica dell’evoluzione dell’IoT, le conseguenze indirette di questa rivoluzione tecnologica sono meno palesi. Una delle sfide più impegnative del 2019 sarà quella di formare in modo adeguato le diverse figure lavorative così che possano rispondere tempestivamente alle richieste dei consumatori. Questo perché, stando ai dati di crescita e sviluppo di EY, uno dei problemi maggiori non sarà relativo tanto al reperimento della clientela bensì alla difficoltà di reclutare personale qualificato. Un dato che deve spingere a giocare d’anticipo.
Health Care
Il settore dell’Health Care sta conoscendo una crescita costante, nell’ottica della generale espansione dei servizi legati all’IoT. I vantaggi che l’IoT può portare all’assistenza medica sono forse tra i più importanti in assoluto. Da un lato abbiamo la facilitazione nell’accesso ai servizi, resi più fruibili da device connessi ad ambulatori ed ospedali, in maniera da eliminare le file e gestire al meglio i flussi di utenza. Dall’altro l’aspetto forse più interessante, ossia l’analisi e l’utilizzo dei Big Data, in modo da poter aumentare esponenzialmente i vantaggi della medicina preventiva e lo studio dei patogeni e delle patologie. Nonostante l’espansione, gli investimenti nell’Health Care sono indubbiamente i più rischiosi. Qualsiasi servizio dedicato all’utenza ospedaliera o all’assistenza medica necessita infatti di una preparazione capillare sia dal punto di vista della sicurezza strutturale del device, che da quello del trattamento dei dati personali (il tema della privacy è proprio il quinto grande trend del 2020). Si tratta sicuramente di fattori ostici da non sottovalutare, per i quali è necessario trovare soluzioni idonee ed efficienti. In tal senso, pur appartenendo allo stesso ramo, quella del Fitness e del Wellness è la direzione più battuta e sicura, almeno in termini di barriere di entrata.
Privacy e Regolamento Europeo
L’argomento privacy è un tema caldo da tempo, destinato a crescere ancora di più in concomitanza con l’espansione di strumenti ed oggetti di uso comune in grado di immagazzinare migliaia di dati sensibili, grazie ai quali sarà possibile offrire prestazioni sempre più personalizzate e precise. Come abbiamo visto in tema di Health Care, la Privacy è il punto preliminare sul quale concentrarsi nell’ottica di un investimento in strumenti legati all’IoT. Tale importanza deriva in primo luogo dalla necessità di applicare le regole di tutela della riservatezza in ogni ambito dell’IoT. Anche se con gradi di intensità differenti, infatti, ogni servizio deve innanzitutto assicurare il corretto trattamento dei dati raccolti. Secondariamente, la difesa e la sicurezza delle informazioni rappresenta un punto di forza anche a livello pubblicitario, in un periodo storico contraddistinto da una certa insicurezza al riguardo. Nello specifico, nel 2020 sarà necessario adottare un’etica digitale che vada oltre l’essere compliant alle normative: la privacy sarà un fattore abilitante nel guadagnare la fiducia di clienti e consumatori verso i vendor. Chiunque voglia entrare nel business dell’Internet of Things soprattutto da un punto di vista commerciale, dovrà necessariamente sviluppare strumenti e sistemi accessori per guadagnare la fiducia del consumatore quali, per esempio, un controllo diretto dell’utente sui dati forniti all’azienda e un’informativa comprensibile e facilmente consultabile. In tal senso è fondamentale tenere a mente, soprattutto per il mercato europeo, che non sono solo i dati personali ad essere oggetto di normazione ma anche quelli non personali utilizzati massicciamente nel settore dell’IoT. Bisognerà permettere una mobilità più facile e fluida dei dati non personali a livello transfrontaliero ed una fruizione semplificata dei servizi di cambio fornitore e portabilità dei dati; tutto questo continuando però a garantire la sicurezza delle informazioni unitamente alla facoltà di accesso e controllo da parte delle Autorità a ciò preposte.
Concludendo, la questione Privacy non concerne solo dei “doveri” ai quali obbedire pedissequamente ma attiene su più livelli a quello che è il rapporto quasi simbiotico che si instaura tra cliente e azienda all’interno del mondo dell’IoT. Questa profonda compenetrazione va vista come una possibilità: maggiore tutela del dato personale equivale a maggiore sicurezza e maggiore fidelizzazione, con tutti i benefici del caso.
Conclusioni
L’IoT è, indubbiamente, un’opportunità da cogliere al volo per tutte le aziende e gli imprenditori che vogliano aggiornare la loro offerta commerciale o, più semplicemente, allargarne il bacino d’utenza. Come tutte le situazioni “pioneristiche”, però, è bene affrontare l’entrata in questo mercato con preparazione e lungimiranza. Nonostante l’ampia finestra di possibilità offerta dai 5 trend sopra analizzati, i punti focali su cui concentrarsi sono comuni. Il primo è rappresentato dalla necessità fisiologica di stare al passo con le nuove tecnologie, in maniera da poter offrire servizi o device compatibili ed aggiornati. Il 5G e i colossi degli assistenti vocali sono dei punti di riferimento obbligatori per chiunque voglia rendere il proprio prodotto smart. Il secondo è quello della formazione del personale in ambito tecnologico, considerata la possibile carenza di figure con i giusti requisiti nel prossimo futuro. Agire d’anticipo è una mossa lungimirante, oltre che incidentalmente anche una fonte di introiti (offerta di corsi d’aggiornamento, per esempio).
A questo si aggiunge un elemento imprescindibile: la tutela ed il rispetto delle norme sulla Privacy. Nel corso dell’articolo si è cercato di spostare l’attenzione non tanto sui “costi” che la normativa impone (dall’aggiornamento fino ai sistemi di sicurezza e prevenzione), quanto sui vantaggi in termini di fidelizzazione. Certo il trattamento dei dati è un onere gravoso per ogni impresa, ma se affrontato con preparazione e competenza diventa uno strumento fondamentale per guadagnare la fiducia del consumatore soprattutto quando si ha a che fare con diversi competitor nello stesso settore.
In conclusione il 2020 si prospetta un anno particolarmente delicato per l’IoT. Il suo sviluppo quasi esponenziale porta con sé vantaggi ma ovviamente anche criticità che non devono essere trascurate. L’IoT rende ancora più solido il rapporto tra domanda e offerta, trasformando anche l’oggettistica comune in un vero e proprio servizio. La conseguenza di tutto questo è duplice: necessità di aggiornarsi, sotto tutti i punti di vista (tecnico, giuridico, pubblicitario) ma anche maggiore possibilità di vendita e diffusione.