Le imprese e le PA sono smarrite “nel mezzo del cammin di loro vita”. Se volessimo usare la letteratura per spiegare l’apporto delle Software House nella Digital Transformation di imprese e PA, nulla renderebbe l’idea come Virgilio e Dante alle prese con i gironi dell’Inferno.
Oggi più che mai le imprese sono costrette a saltare in corsa sul treno del digitale per non restare ferme, o peggio isolate. Alle Software House il compito di guidarle attraverso le bolge, di segnare loro la strada per la produzione di applicazioni performanti e davvero in linea con le esigenze delle imprese e delle PA.
La trasformazione digitale impone una profonda revisione dei processi creativi e produttivi. Le Software House, in questo senso, devono essere innanzitutto precorritrici. Sono loro a dover suonare la carica e contagiare le imprese. Innovare il modo di lavorare e insegnare loro che il digitale è strumento di crescita. Non mera soluzione.
Vivere la trasformazione digitale
Il contesto digitale presente è il pane quotidiano dei team di lavoro delle software house. Padroneggiare al meglio le nuove tecnologie ed essere sempre aggiornati è un task imprescindibile, a cui andrebbero dedicate specifiche ore nella pianificazione settimanale.
Tutti, dal PM allo sviluppatore, dall’analista all’esperto front-end, devono essere animati da un’insaziabile curiosità sui trend del momento, su come le Big Company del web influenzano le diete digitali delle persone – e quindi dei loro clienti.
Progettare la trasformazione digitale
Il digitale non è fine a sé stesso. Alle aziende non basta mettere sul web un catalogo prodotti o un calendario eventi. Dietro ogni commessa c’è un mondo di necessità che non sempre emergono in modo palese nei confronti con il cliente ma possono fare la differenza a rilascio effettuato.
Il web abbonda di soluzioni standard e applicazioni open source pronte all’uso. La trasformazione digitale passa per l’allineamento delle esigenze delle imprese con le soluzioni informatiche offerte da Software House e sviluppatori. Dedicare tempo e risorse alla progettazione significa scovare in fase di analisi i veri obiettivi delle imprese, le frizioni interne e le necessità silenti.
Le Software House devono saper cogliere, prima di ogni cosa, il ruolo che il digitale può assumere in ogni contesto. E agire di conseguenza.
Guidare la trasformazione digitale
“Attacca il ciuccio dove vuole il padrone”, recita un adagio popolare. Ma l’ascolto del cliente non deve trasformarsi in un’acritica esecuzione delle sue volontà. Perché il cliente ha delle necessità, certo, ha in mente degli obiettivi da raggiungere, forse, ma molto spesso non ha gli strumenti per comprendere in autonomia cosa gli serve per risolvere i propri problemi.
Per proporre soluzioni adeguate ai clienti, PM e analisti raccolgono indizi ed evidenze su esigenze e obiettivi, non bozze esecutive. Spesso il cliente ha già fantasticato un’applicazione con pulsanti rossi e gialli, mille flag e campi obbligatori da compilare per caricare una news o un articolo in magazzino. Ma chi ha il compito di progettare la soluzione? Dal medico le persone raccontano i propri sintomi, non chiedono di farsi prescrivere il paracetamolo. A ciascuno il suo ruolo.
Umanizzare la trasformazione digitale
Il rapporto fra persone e digitale è stato rivoluzionato dalle grandi applicazioni di massa. Soprattutto i social network hanno abituato le persone a esperienze utente semplici, dirette, immediate. Le Software House devono comprendere che tralasciando questo aspetto si perdono in pochi click importanti fette di mercato.
Oggi più che mai portali e app sono strumenti di business per le aziende e canali di contatto per le PA. Le visite si trasformano in profitti, una navigazione semplice si traduce in consenso. Non è più tempo del digitale per il gusto del digitale. A costo di qualche riga di codice in più, chi si occupa di sviluppo deve lavorare per semplificare la vita e le attività delle persone che useranno quel prodotto o quell’applicazione, mai viceversa.
Questo comporta la necessità di ampliare i propri team a figure umanistiche un tempo ai margini dell’informatica. Designer, copywriter, esperti di UX devono dialogare con ingegneri e sviluppatori per dar vita ad applicazioni in grado di conversare con le persone, usare la loro stessa lingua. Senza queste attenzioni, le applicazioni avrebbero quel fascino preistorico che le relegherebbe all’inutilizzo. E ciao ciao trasformazione digitale.
Il contagio digitale
La trasformazione digitale, non ci si stancherà mai di dirlo, non è un processo che si conclude con il semplice inserimento di applicazioni all’interno dei processi produttivi aziendali. Riguarda in maniera più profonda il modo con cui le aziende si affidano al digitale per semplificare e ottimizzare i vari processi: rendere il lavoro più fluido, specializzare i task, massimizzare i profitti.
Le Software House possono contagiare i propri clienti con metodi di lavoro che fanno dell’analisi, della progettualità e della riflessione i loro punti di forza. Solo da un lungo studio – del contesto, degli utenti, dei loro vissuti e delle loro esperienze – possono arrivare grandi risultati.